mercoledì 13 febbraio 2008

Foto in pista

Visto che per per ora di tornare in moto non se ne parla, durante la convalescenza ho pensato bene di svecchiare il mio corredo fotografico e riprendere a fare un po' di foto, come facevo anni fa.
Ho messo da parte il corpo macchina della mia fida Minolta Dynax7000i e l'ho rimpiazzato con un fiammante corpo macchina SONY Alpha 100 che e' compatibile con tutto il resto del mio corredo fotografico.
Quindi adesso quando ho un po' di tempo invece di presentarmi in pista a girare con la YZ mi trovo ad appostarmi in vari punti a fare foto.


27 gennaio - Crossodromo "Citta' di Cremona"


2 febbraio - Crossodromo "Citta' di Cremona"



martedì 12 febbraio 2008

Quale futuro ?

Il motocross si sa, e' un sport rischioso.
I traumi nel motocross secondo statistica sono 2,27 ogni 100 ore di pratica.
Quando si va in moto non si sta mai a pensare che ci si puo' fare male; porta sfortuna e tende a provocare blocchi psicologici.
Si cerca di stare attenti, sperando di passarla sempre liscia e si mette in conto di prendere qualche botta ma con danni sempre relativamente lievi.
Ogni tanto si sente di qualcuno che si e' fatto male seriamente, ma si pensa sempre che a noi non capitera' nulla di cosi' grave.
Si leggono giornali, si guardano gare e ci si focalizza sempre sulle moto belle e scintillanti e su quanta
manetta si vede in giro, perdendo di vista l'altro lato della medaglia.

Il fattaccio
Il 13 ottobre 2007 al crossodromo "Citta' di Cremona" arrivo lanciato sul panettone vicino al piazzale e la moto si mette di traverso in aria.
Da quando hanno allungato il salto, per chiuderlo si arriva forte sulla rampa e con la moto ancora inclinata, quindi quando si stacca la moto tende sempre a piegare un po'.
Questa volta pero' sono arrivato un po' piu' forte e la moto e' completamente girata.
Spingo e sposto il peso per compensare, non ho ancora imparato a spostare la moto in volo...la moto si drizza un po' ma sono ancora troppo piegato.
Tocco terra sulla rampa di discesa con la moto di traverso e leggermente inclinata all'indietro.
Nell'impatto la moto scivola via, io atterro picchiando dritto con la spalla destra e sento immediatamente un forte dolore alla spalla...Rotolo avanti e appena fermo mi rialzo.
D'istinto mi guardo il braccio destro a mezz'aria, ho la mano piu' bassa rispetto al braccio di circa 1
centimetro, non la muovo ma non mi fa male.
Guardo la spalla...il braccio e' incassato di oltre 1 centimetro ed assume una posizione innaturale.
Guardo se qualcuno si e' accorto dell'incidente e segnala agli altri la mia presenza sotto al salto.
Nessuno guarda di qua; non sono in grado di sollevare la moto, e' meglio che mi tolgo da qui sotto.
Mi sposto fuori dal tracciato; un amico mi aiuta a togliere il casco.
Corsa in ospedale.
Dolori indescrivibili per rimettere a posto la spalla.
Il conto :
- Lussazione antero-inferiore scapolo-omerale
- Distacco parziale del trochite omerale
- Frattura meta-epifisaria distale di radio e ulna
- Distacco epifisario radiale
- Sub-lussazione volare del carpo
- frattura alla base del dito indice con dislocazione di frammento osseo
L'ortopedico mi spiega che quel tipo di frattura del polso nel 99% dei casi va ridotta per osteosintesi, ma nel mio caso (fortunato) l'osso e' tornato in posizione e se non si muove da li' posso evitare l'operazione chirurgica.

Porta pazienza!
Passo 40 gg con apparecchio gessato e fascia per immobilizzare la spalla....e di notte non dormo dal dolore.
Tolto il gesso mi trovo con mano-braccio-spalla quasi completamente bloccati.
Per tutto il mese di dicembre facco fisioterapia praticamente tutti i giorni e la notte continuo a non dormire dal dolore.
A gennaio le cose vanno leggermente meglio; ho ripreso quasi completamente il movimento della spalla, di notte dormo a tratti e dal 20 gennaio smetto fisioterapia e riprendo a lavorare.
Inizio a far palestra per riprendere il tono muscolare.
Sveglia alle 5, 1 ora di esercizi per riprendere la mobilita' e via al lavoro; a fine lavoro passo 1 ora in
palestra.
Nel mentre faccio una risonanza magnetica alla spalla, per vedere come sono messo.
L'esito sembra un bollettino di guerra:
- Non sicuri segni di interruzione della continuita' dei tendini della cuffia dei rotatori
- Tendinosi diffusa del sovraspinoso disomogeneamente ipertenso
- Tendine del capolungo del bicipite con tendenza alla sublussazione
- Esiti di lacerazione del legamento prolasso dell'omero
- Ispessimento della capsula gleno-omerale nei due terzi anterior-inferiori
Il fisiatra non mi da un grande conforto.
So bene anch'io che con un danno simile sarebbe bene smettere la pratica del motocross.
Cadere sulla spalla destra a meno di un paio d'anni dall'incidente avrebbe conseguenze catastrofiche ed una spalla destinata ad essere operata.
E nella pratica del motocross e' molto facile cadere e picchiare la spalla destra.
Non parliamo poi delle probabilita' di avere episodi di successive lussazioni.
Per ora penso solo a riprendere completamente il movimento sia della spalla che del polso, che a 4 mesi dall'infortunio risulta ancora dolente e leggermente limitato nei movimenti.
Ogni tanto penso a come si evolvera' questa esperienza e non ci vedo nulla di buono.
Vendero' la moto e appendero' definitivamente il casco al chiodo?
Passero' dal motocross al freeride con un 4T da enduro?
Difficile diro ora.
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